Il Poltergeist di Enfield fu un caso di presunta attività paranormale di poltergeist, che sarebbe accaduto tra l'agosto 1977 e il settembre 1978 a Enfield, cittadina a nord di Londra.
I fatti si svolsero in casa di Peggy Hodgson, una donna divorziata che viveva con i suoi 4 figli (Margaret, Janet, Pete e Jimmy) in una casa popolare al 284 di Green Street. In particolare, i
fenomeni parevano ruotare intorno a Janet, che aveva allora 11 anni. I primi a lamentare qualcosa di insolito furono proprio Janet e il fratello Pete (10 anni), che raccontarono alla madre di
aver sentito i loro letti tremare. La sera seguente si udirono degli strani colpi sulle pareti, e in seguito la stessa Peggy Hodgson, inizialmente scettica, vide un grosso cesto di biancheria
scivolare lungo il pavimento senza che nessuno lo toccasse. Lo rimise al suo posto, ma il cesto si spostò nuovamente, tornando nella posizione precedente, dalla quale fu impossibile rimuoverlo.
Terrorizzata, la signora Hodgson fuggì insieme ai suoi figli, cercando rifugio presso i vicini. Fu chiamata la polizia, e due agenti intervennero ad ispezionare la casa degli Hodgson. Mentre
effettuava la perlustrazione insieme ad un collega, l'agente Caroline Heeps udì una serie di colpi di origine ignota (che nel frattempo erano stati testimoniati anche dai vicini) e vide una sedia
muoversi da sola.
In seguito, firmò una dichiarazione scritta nella quale garantiva la veridicità dell'episodio. Nei giorni seguenti, mentre Peggy Hodgson cercava invano qualcuno che potesse aiutarla (furono
contattati esponenti del clero, medium e infine anche la stampa), i fenomeni si intensificarono: gli oggetti più disparati (giocattoli, biglie, ecc.) cominciarono a muoversi e a colpire i membri
della famiglia, e non solo. Due giornalisti del Daily Mirror, il reporter Douglas Bence e il fotografo Graham Morris, videro alcuni mattoncini di Lego spostarsi e fluttuare in aria, e Morris fu
colpito sul viso da uno di essi mentre cercava di fotografare l'incredibile fenomeno.